Escluso i casi in cui la patologia erniaria non si associa a sintomatologia (ernie asintomatiche), in cui è preferibile assumere un atteggiamento conservativo, negli altri casi la correzione chirurgica rimane l'unica soluzione. Può esser eseguita con modalità diverse, scelte in base allo stato di salute del paziente, alla tipologia dell'ernia (primaria o recidiva), alla sede di insorgenza ed alle dimensioni del difetto erniario.
Ogni procedura chirurgica, indipendentemente dalla sua modalità di esecuzione, è contraddistinta da 5 fasi che si susseguono nel tempo:
Accesso chirurgico: prevede l'incisione della cute e dei tessuti sottostanti, attraverso un unico accesso di 5/6cm o con 3 incisioni di 1cm, nella tecnica endo-laparoscopica,
Trattamento del sacco erniario: viene isolato e liberato dalle strutture anatomiche vicine,
Riduzione del contenuto erniario: in cavità addominale,
Chiusura del difetto erniario: per avvicinamento dei tessuti vicini con sutura e/o con impianto protesico (rete),
Chiusura della ferita chirurgica: con sutura, per strati, dei tessuti che compongono la parete addominale.
Esistono sostanzialmente 2 modalità di approccio chirurgico: